\\ Indice : Notiziario : Notizie
Passione e sport al 42° Trofeo Sicilia
Passione e sport al 42° Trofeo Sicilia
1967 atleti sono impegnati sui campi di gara per il 42° Trofeo Sicilia. 1967 giovani che si incontrano e che ci regalano nuove emozioni, nuove storie di sport che si intrecciano e che vogliamo raccontare, perché lo sport ed in particolar modo il Trofeo Sicilia, al di là del puro risultato agonistico, che al momento è solo parziale, è soprattutto questo.
La pioggia
Quando arriva la pioggia, il campo diventa una palude. Una condizione che, a differenza del calcio, nel rugby esalta le doti tecniche e fisiche. Per questo, oggi, al velodromo Paolo Borsellino, dove si è svolta la prima giornata del torneo di rugby al Trofeo Sicilia, lo spettacolo offerto dalle sei squadre in gara (Palermo, Catania, Ragusa, Messina, Enna e Caltanissetta) è stato di grande livello.
Le promesse azzurre
Ad assicurarlo è stato principalmente il valore dei ragazzi siciliani, alcuni dei quali sono già entrati nel giro delle nazionali giovanili, come Enrico Falcone e Matteo Mazzoleni di Catania, Franco Favilla e Alex Battaglia di Ragusa e Vincenzo Barbuscia di Messina.
Punte di diamante di una scuola siciliana che continua a sfornare campioni, come i catanesi Giuseppe Campisi (entrato nell’Accademia italiana di rugby) e Luca Mammana, che a soli 19 anni ha già esordito nella Celtic league, la Champions league del rugby europeo.
Matteo Mazzoleni, il figlio d’arte
Suo padre Antonio è stato un campione di volley, giocatore di serie A con la Pallavolo Catania. Lui, però, a salti e schiacciate ha preferito mischie e lanci: «Un giorno un mio amico mi ha portato a un allenamento di rugby. Dopo pochi minuti, ne ero già innamorato», racconta Matteo Mazzoleni, classe 1996, trequarti del Cus Catania. «Ho cominciato circa cinque anni fa - continua - Di questo sport mi piace soprattutto il rapporto con gli avversari, fondato sul rispetto reciproco e sulla fratellanza. In campo ce le diamo di santa ragione, ma finita la partita siamo tutti amici».
Dai banchi di scuola al campo di rugby
Così i ragazzi della Vann’Antò di Ragusa hanno vinto il titolo italiano
Il nome completo della squadra è Audax clan. E in effetti, guardando il gruppo agguerrito di ragazzini giunti da Ragusa al Trofeo Sicilia, l’impressione è proprio quella di trovarsi dinanzi a un piccolo clan. Un clan terribile, agonisticamente parlando: campioni italiani nel 2008 e nel 2010, secondi nel 2011 e argento all’importante torneo giovanile di Treviso. «Si tratta di un gruppo di ragazzini che seguiamo da circa quattro anni - racconta Peppe Magestino, uno dei dirigenti dell’Audax - Li abbiamo conosciuti in un progetto con la scuola media Vann’Antò e, grazie all’impegno della professoressa Giulia Giummarra, da compagni di banco si sono trasformati in una delle squadre giovanili più forti a livello italiano». Tant’è che alcuni di loro fanno già parte del giro delle nazionali giovanili.
Il rugby “sociale”
C’è il professore Vincenzo Pintagro da Palermo, che ogni settimana con un pulmino va a prendere i ragazzini dei quartieri a rischio, dallo Zen al Villaggio Santa Rosalia, per toglierli dalla strada e portarli al campo di rugby. C’è la professoressa Giulia Giummarra, della media Vann’Antò di Ragusa, che con la palla ovale è riuscita a ridurre la dispersione scolastica. E c’è la squadra dei Briganti di Librino, a Catania, che da alcuni anni è riuscita a promuovere questo nobile sport tra i ragazzini del difficile quartiere etneo.
Sono solo alcuni esempi del grande impatto sociale che il movimento del rugby siciliano, tra mille difficoltà, riesce ad avere in ogni angolo dell’Isola. «Non sa quanti ragazzi sono riuscita a riportare agli studi grazie alla palla ovale - racconta la prof Giummarra, che con la sua classe ha vinto il campionato italiano scuole del 2010 - Il rugby è qualcosa di straordinario, uno sport capace come pochi di trasmettere valori quali il rispetto reciproco e la legalità». Uno sport che, purtroppo, spesso non viene aiutato dalle istituzioni: «Il pulmino lo paghiamo con fondi privati - dice Pintagro - e lo dividiamo con una squadra di pallamano, il che ci limita non poco. Ma se le istituzioni non ci aiutano, non possiamo fare più di tanto».
L’atletica leggera
Sono cominciate stamattina, e si concluderanno domani anche le gare di atletica allo Stadio delle Palme Vito Schifani di Palermo. La classifica parziale vede in testa, per quanto concerne la categoria maschile, la provincia di Caltanissetta, che ha primeggiato nei 60 metri ostacoli con Samuele Licata, nella 2 Km. di marcia con Samuele La Cognata e nel salto in alto con Giuseppe Licata. Segue la provincia di Siracusa, oro nel lancio del Vortex con Leonardo Iseppon. Terza classificata la provincia di Enna. La classifica femminile è dominata dalla provincia di Palermo, grazie ai primi posti di Alessia Lentini nei 60 metri , di Giorgia Di Liberto nel salto in lungo e di Antonella Siracusa nel lancio del peso, nonché grazie anche al secondo posto di Francesca Sanfilippo nella marcia. Seconda in classifica la provincia di Catania, prima nei 60 metri ostacoli e nella marcia con le atlete Laura Mirone e Carlotta Lacona. Terza in classifica la provincia di Siracusa.
Le gare di atletica si concluderanno domattina allo Stadio delle Palme Vito Schifani.
Il Baseball
Quest’anno il settore maschile del Baseball è di altissimo livello. Tra i ragazzi c’è Fabrizio Lo Giudice, 15 anni di Messina. È campione europeo della Categoria Cadetti.
Solo da tre anni a questa parte il Baseball ha ricoperto un ruolo più importante. Era quasi sparito. La novità vera è il settore femminile, che è stato totalmente ricostruito (il nome esatto della disciplina femminile è Softball).
Le ragazze si sono allenate tutte insieme come fossero un solo gruppo, erano le delegazioni di Palermo, Messina e Catania. Si sono colorate la faccia con delle strisce nere sotto gli occhi. I giocatori professionisti lo fanno per ripararsi dal sole. Loro hanno aggiunto un pizzico di femminilità. Oltre alla fascia nera ne avevano una rossa. Una di loro si è fatta male e ognuna delle compagne è venuta a sincerarsi sulle sue condizioni. Niente di che solo un livido. Ma questo fa capire il loro legame. La maggior parte delle ragazze viene da situazioni socialmente precarie. Basti pensare che la maggior parte delle ragazze del Softball di Palermo vengono dal difficile quartiere Zen. Questo sport le ha aiutate ad uscire da situazioni familiari disagiate. Gli stessi genitori ringraziano giornalmente tutti coloro che si sono adoperati perché il Softball continuasse a riempire i pomeriggi delle ragazze.
“Siamo molto orgogliosi di essere arrivati fin qui. Amiamo questi ragazzi. Li seguiamo anche fuori dal campo. Se non vanno bene a scuola li riprendiamo. Abbiamo fatto grandi passi avanti e nessuno di noi prende dei soldi da tutto questo. È solo per passione. Stiamo lavorando per ottenere un forte gruppo tecnico”.
Queste le parole di Emilia Ammirato una delle coordinatrici dei tecnici. Messinese, è il motore di tutto questo.
Il Basket
Procede senza intoppi il torneo di basket femminile nell’ambito del 42° Trofeo Sicilia. Tutte le gare si svolgono a Montelepre (PA) presso il nuovo e moderno palasport, inaugurato meno di due anni fa, dedicato a Don Pino Puglisi. Non tutti i giovani cestisti conoscevano la figura del parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia, ma si sono subito appassionati alla sua storia e si sono sentiti protagonisti dei suoi insegnamenti: un prete che si prodigava a tenere i ragazzi lontano dalla strada, a insegnare loro un lavoro, ad occupare il tempo libero facendo sport, a rispettare ed amare il prossimo. Un impianto sportivo, quello monteleprino, di tutto rispetto e che sorge al fianco di un vezzoso e modernissimo campo di calcio in erba sintetica: ‘una piccola ma funzionale cittadella dello sport’. Curioso il fatto che il vate della pallacanestro locale, sport che si gioca appunto al PalaPuglisi, si chiami Salvatore Giuliano, proprio come il bandito, personaggio dalle molte sfaccettature. Come dire: ‘ il diavolo e l’acqua santa’.
Il Twirling
Tra una competizione e l'altra, spazio anche alle esibizioni. Oggi la nazionale di twirling si è esibita, coinvolgendo nel riscaldamento a corpo libero e con bastoni le più piccole atlete in gara. un'esperienza unica per le siciliane che hanno potuto confrontarsi con le atlete di livello internazionale. Per la squadra nazionale, invece, un momento di incontro con le altre realtà.
Non solo sport, ma anche sana competizione e solidarietà. Tanta complicità tra le atlete del twirling che in questi giorni hanno imparato a conoscersi. Non è raro infatti vedere le ragazze di una provincia incitare e fare il tifo per le "colleghe" di un'altra provincia siciliana.
Molto bella l'esibizione di Federica Italia, la sedicenne siracusana campionessa europea in coppia. Ha iniziato a praticare questo sport all'età di tre anni e oggi ha già raggiunto le vette delle classifiche nazionali e internazionali. Oltre ad essere un'atleta di serie A, lo scorso luglio si è classificata quinta come solista, ma è salita sul gradino più alto del podio insieme al suo partner torinese. "Amo questo sport - dichiara - è tutta la mia vita. Lavoro molto e sono soddisfatta dei risultati che ho raggiunto. Tra i progetti futuri, oltre ai campionati nazionali, c'è il Mondiale. Partecipare sarebbe un sogno che si avvera".
Oggi si sono disputate anche le gare di Scacchi e di Volley. La finale di volley sarà giocata fra Catania e Trapani, mentre Palermo si giocherà il 3° e 4° posto con Siracusa.