Palermo, 17 nov. - (Adnkronos) - "Alla squadra do un sei, all'allenatore non do il voto". Il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, giudica sufficiente questa prima parte di stagione della sua squadra, mentre sospende il giudizio su Walter Zenga.
"Non e' che non sia giudicabile -specifica Zamparini intervistato da Sky Sport- non voglio dare il voto all'allenatore ma nemmeno a me e alla societa'. Do sei alla squadra, che ha fatto qualche partita da otto e qualche altra da quattro".
Contrariamente alle voci circolate negli ultimi tempi, la panchina di Zenga non sembra in pericolo. "Le radio, le televisioni e i giornali devono riempirsi di notizie - attacca il presidente rosanero-. Naturalmente quando Zamparini dice che quella partita l'allenatore l'ha sbagliata, questi viene subito esonerato. Io esprimo una mia critica, come la puo' esprimere un altro".
Domenica al Barbera sara' in scena il derby di Sicilia tra Palermo e Catania. "Io sono friulano e non la vivo come un palermitano -ammette Zamparini- ma sono vicino ai miei tifosi e so quanto ci tengono, per loro ha una valenza doppia rispetto alle altre partite.
Non sara' facile ma a me basta vincere anche per 1-0". Le scadenze contrattuali di Mark Bresciano e Fabio Simplicio, insieme al forte interesse per Simon Kjaer, riaprono la polemica intorno al ruolo dei procuratori. "Quando i procuratori sono famelici, mettono in giro diverse voci - e' l'accusa del presidente del Palermo -.
Per Kjaer non si e' fatto vivo nessuno, e' il procuratore che lo mette sul mercato. Se fanno aggiotaggio? Si', perche' con questo nuovo sistema sono loro che mandano in scadenza il giocatore, per avere una prebenda da un'altra parte", conclude Zamparini.