Mondiale per Club
L’Inter vince in Finale per 3-0
I gol di Pandev, Eto’o e Biabiany mettono ko il Mazembe (3-0 il risultato finale): i nerazzurri vincono il Mondiale per Club e centrano il quinto titolo in un 2010 magico, chiuso in modo degno dopo tanti patemi.
Alla festa manca solo Milito, che manca tre occasioni facili.
Un risultato che non descrive il divario (decisamente più ampio) visto in campo tra le due formazioni una di professionisti del calcio l'altra di generosi mestieranti. Una vittoria strameritata, che riporta l’Inter in cima al mondo a 45 anni dall’ultima volta. STANKOVIC FINISCE IN PANCHINA A SORPRESA - Benitez non ha disposizione Sneijder, oltre ai lungodegenti Samuel e Coutinho. Recupera Maicon e lo schiera subito titolare, ma la sorpresa è un’altra: l’esclusione di uno Stankovic in forma smagliante. Il serbo va in panchina, con Chivu che va a fare il terzino destro e Zanetti che torna a centrocampo nelle vesti di interno destro, con Thiago Motta in cabina di regia e Cambiasso sul centro-sinistra. Il modulo diventa quindi un 4-3-3. Dal canto suo, Lamine N’Diaye risponde con un 4-5-1 molto coperto che è però privo degli squalificati Lusadisu e Mputu. A BLOCCARE L’INTER CI PENSA FERRI L’INVASORE - Una partita senza storia. L’Inter parte a bassi regimi, preferendo far sfogare la verve agonistica avversaria. Il Mazembe abbocca, si butta in avanti e scopre il fianco al contropiede nerazzurro, perfettamente orchestrato dal tridente Pandev-Milito-Eto’o. I primi 45’ sono un monologo degli uomini di Benitez, interrotto soltanto a tratti da episodi un po’ casuali. Al 3’ a mettere i bastoni tra le ruote ai campioni d’Europa è l’invasore più famoso d’Italia, Mario Ferri. Che entra in campo fermando il gioco con una sciarpa rossonera (soltanto un incitamento per il suo idolo Cassano, pare). IL PESO SPECIFICO DELLA VITTORIA – L’unico problema reale di questo trionfo è misurarne la consistenza. Il Mazembe era un avversario “ingiocabile” per manifesta inferiorità tecnica, fatto che non può cancellare tutti gli interrogativi sulla miracolosa guarigione nerazzurra tanto sbandierata in queste ore. Ad allontanare le nubi – anche sul futuro di Benitez – sarà molto più probabilmente il mese di gennaio, quando un calendario fitto e il ritorno del campionato imporranno all’Inter di scoprire le carte. Qualche incognita, specie sulle condizioni fisiche di gente ancora in fase di recupero come Milito, Thiago Motta e Maicon, resta eccome. Ma non è certo colpa dell’Inter, se la finale si è disputata in queste condizioni. Semmai, era un azzardo vincolare il futuro di un tecnico in bilico come Benitez a due sfide con Seongnam e Mazembe. I NUMERI DI UN TRIONFO - L’Inter vince, così, per la terza volta il titolo mondiale, dopo gli exploit leggendari contro l’Independiente targati 1964 e 1965. L’Italia sale a quota 9, tornando davanti a tutti a tre anni di distanza dal successo milanista del 2007. Ma non solo. I nerazzurri conquistano il quinto titolo del 2010 dopo lo Scudetto, la Coppa Italia, la Champions League e la Supercoppa Italiana. Soltanto uno in meno rispetto al Barcellona che un anno fa vinse anche la Supercoppa Europea. Quello che conta però è aver chiuso degnamente una stagione che pareva essersi messa sui binari più sconnessi. E che, forse, ha trovato la svolta al crocevia giusto, contro il migliore degli avversari possibili. Complimenti Inter, sei tornata sul tetto del mondo… ma in campionato quest'anno vedrai che sarà tutta un'altra cosa