Il nuovo codice Uefa crea preoccupazione all'ad rossonero: "Le nostre squadre fatturano meno rispetto alle altre big europee, in futuro non saranno più possibili gli interventi di mecenati come Berlusconi e Moratti"
MILANO - L'eliminazione dell'Inter ad opera dello Schalke 04, ha acuito i problemi del calcio italiano, fuori dalle semifinali di coppa.
Secondo Adriano Galliani le cose non miglioreranno, soprattutto con la riforma sul fair play finanziario voluta dall'Uefa: "Il fair play finanziario fa male all'Italia, non ci potranno essere più i mecenati che intervengono con i loro capitali.
Le squadre italiane, che non hanno stadi di proprietà nè agevolazioni fiscali, fatturano molto meno rispetto alle big europee e per questo saranno molto penalizzate da queste nuove norme introdotte dall'Uefa - ha osservato Galliani a Sky -.
Il Real fattura 450 milioni, il Barca 430, il Manchester 360, il Milan 200-220. Fino ad ora ci sono stati i Berlusconi e i Moratti che supplivano, in futuro non sarà più possibile".
Galliani parla della situazione del calcio internazionale: "E' un mercato aperto. Ormai in Inghilterra le cinque più grandi squadre sono di investitori stranieri, ben vengano anche in Italia.
Desidererei, però, che ci fossero regole uguali per tutti, altrimenti si tratta di concorrenza sleale.
Venti anni fa il Milan fatturava più del Real, oggi la metà. Così diventa una competizione difficile, questo è il problema vero".