CERCA NEL SITO CON GOOGLE
 
La febbre Rosanero è
ferma a 21 punti


\\ Indice : Notiziario : Notizie
CALCIOSCOMMESSE. LE ULTIME NOTIZIE
 

 

Calcioscommesse, ecco i dettagli dell'inchiesta
Carobbio: "Conte ci assicurò il pareggio"

Le novità nell'ordinanza firmata dal gip di Cremona. Bellavista contro gli "zingari": "Stiano attenti, abbiamo dietro la camorra e la 'ndrangheta". Mauri e il cellulare intestato alla fidanzata dell'amico

FOTO ANSA
 
CORRELATI

11:09 - Ci sono gli interrogatori, le intercettazione e le ricostruzioni degli inquirenti nell'ordinanza firmata dal gip di Cremona che ha disposto i nuovi arresti nell'inchiesta sul calcioscommesse. Dalle carte emergono informazioni inedite. Ecco, punto dopo punto, cosa scrive il gip.

Carobbio parla di Antonio Conte
A parlare dell'allenatore della Juventus, Antonio Conte, è Filippo Carobbio, tratto in arresto il 19 dicembre quale componente operativo dell'organizzazione internazionale. Conte, all'epoca allenatore del Siena, è chiamato in causa per la partita tra Novara e Siena del 30 aprile 2011. "Ci fu un accordo per far finire la gara in parità, in effetti ne parlammo anche durante la riunione tecnica e quindi eravamo tutti consapevoli del risultato concordato, soprattutto al fine di comportarsi di conseguenza durante la gara; lo stesso allenatore, Antonio Conte, ci rappresentò che potevamo stare tranquilli in quanto avevamo raggiunto l’accordo con il Novara per il pareggio".

Mauri e la scheda intestata alla fidanzata dell'amico
Per parlare con i membri dell'organizzazione criminale, Mauri utilizzava "in particolare una scheda 'dedicata', intestata a (omissis), quest’ultima in relazione sentimentale con Aureli, alla cui Agenzia Mauri ed altri associati si appoggiavano per le scommesse illegali. (...) A ulteriore commento che Mauri utlizza la scheda nei contatti illeciti tesi ad alterare le partite di calcio, si rammenta che la stessa scheda verrà utilizzata anche in occasione della combine Lecce-Lazio".  

Zamperini e i contatti su Skype
Interrogato dagli inquirenti a gennaio, Zamperini racconta dei primi contatti con gli "zingari" attraverso il portiere del Piacenza, Mario Cassano, e il difensore della Cremonese, Carlo Gervasoni. “Attorno all’aprile 2011 Cassano, con il quale avevo l’abitudine di parlare attraverso Skype, mi presentò attraverso il video Gervasoni, che vedevo per la prima volta. Cassano mi disse che questa persona voleva mettermi in contatto con altre persone senza specificarmi altro. (...) Avevo comunque capito che questa richiesta si ricollegava alla mie conoscenze nell’ambito del calcio. (...) Successivamente ho ricevuto una telefonata in inglese da parte di una persona che successivamente apprendevo chiamarsi Cristian e che ho riconosciuto in Hilievsky. Questi mi disse che aveva necessità di conoscere quanto più possibile giocatori di calcio in quanto lui ed altre persone intendevano proporre la manipolazione di alcune partite".

Vieri e la disfatta su Inter-Lecce
Nelle carte spunta anche il nome di Bobo Vieri, in particolare in relazione a Inter-Lecce del 20 marzo 2011. Le scommesse sull'over 3.5 raggiungono i 700mila euro, ma il risultato sul campo non dà ragione a chi aveva millantato la combine. Ivan Tisci, ex calciatore di Modena, Pescara e Ascoli, "il 21.3.2011 alle 11,02 apprendeva da Bellavista che “il boss” (TAN SEET ENG) aveva in quel momento carenza di denaro da puntare. (...) Tisci riferiva a Bellavista di essersi recato a Milano e di aver appreso dai giocatori, ai quali si era unito Bobo Vieri,  che la squadra dell’Inter aveva fatto dei danni in quanto tutti avevano scommesso sull’over per la notizia che si era sparsa in giro".

Dopo gli arresti degli "zingari", ecco gli "ungheresi"

Gli inquirenti identificano l'organizzazione criminale degli "ungheresi". "Il gruppo si era sostituito a quella parte degli “zingari” che era stata colpita nel giugno 2010 dagli arresti (in danno fra l’altro di Saka e di Lalic ) per la manipolazione delle partite croate. Gli ungheresi finiscono quindi per saldarsi con quanto rimane del gruppo degli “zingari”, e cioè i due soggetti maggior spicco, Almir GEGIC ed ILIEVSKI Hristijan, tuttora latitanti. (...) Alcuni di costoro erano presenti al summit conclusivo preso un albergo di Milano la sera stessa della partita Lazio- Genoa del 14 maggio".

Bellavista, Sculli e la 'ndrangheta
Nel marzo del 2011 Antonio Bellavista critica con Ivan Tisci l'atteggiamento degli "zingari", in ritardo a un appuntamento a Milano. "Devono capire che se loro hanno dietro il cinese io ho dietro la ‘ndrangheta e la camorra, non hanno a che fare con degli squattrinati qualsiasi". Legami con la criminalità organizzata vengono sottolineati anche per Sculli. "Vale anche la pena di ricordare che Sculli - si legge -, quantomeno per i suoi rapporti parentali, non è estraneo al mondo della criminalità organizzata. Egli è infatti nipote diretto dell’esponente di spicco della 'ndrangheta Giuseppe Morabito detto Peppe Tiradritto, un mondo potenzialmente interessato a trovare canali di investimento e di riproduzione delle somme liquide di cui dispone".