Calcio scommesse - Mauri interrogato,
Turati ha confessato
A Cremona arriva già la prima svolta grazie alle dichiarazioni del giocatore del Modena, mentre il pm Di Martino non chiamerà Buffon: ora il processo sportivo, che fra dieci giorni regalerà le prime sentenze.
Si è conclusa con l'interrogatorio di Stefano Mauri un'intensa giornata nella procura di Cremona. I legali del centrocampista dellaLazio hanno già presentato istanza di scarcerazione e venerdì dovrebbero ottenere la risposta. Una giornata convulsa e difficile, perché a complicarsi potrebbe essere presto la situazione di alcuni club di Serie B. Marco
Turati, infatti, ha confessato.
MAURI NON CONOSCE ILIEVSKI - "Stefano è riuscito a ricostruire tutto - afferma a Sky Matteo Melandri, uno dei legali di Mauri -- Ha chiarito come non ha avuto nessun tipo di rapporto con soggetti diversi da Zamperini e Aureli (gestore agenzie scommesse), non ha avuto mai nessun rapporto con zingari e gente che appartiene a mondi diversi a quelli che lui frequenta abitualmente. Zamperini è una sua frequentazione di vecchia data con cui ha rapporti costanti. Il traffico telefonico con Aureli? E' stata fornita una ricostruzione al vaglio con gli inquirenti e su questo manterremo il più stretto riserbo". "Stefano Mauri non ha avuto nessun tipo di rapporto con questo signor Ilievski - afferma l'altro legale Amilcare Buceti -. Poi se lui abbia avuto la possibilità di farsi fotografare con un giocatore famoso può darsi che possa emergere, allo stato è una semplice illazione. Come sta Mauri? Sta bene, può sembrare una frase fatta, mi è sembrato sempre sereno in questi giorni. Oggi si è tolto un peso ed è fiducioso di tornare presto a casa".
TURATI DECIDE DI COLLABORARE - La svolta della giornata potrebbe però arrivare dall'interrogatorio di un altro implicato. Turati, ora al Modena, avrebbe confessato che le combine del Grosseto e dell'Ancona sarebbero arrivate direttamente dalle rispettive dirigenze. "Abbiamo chiarito alcuni aspetti e il ragazzo ha negato qualsiasi contatto con stranieri e zingari - ha dichiarato il suo legale di Turati, Marco Campora -. È stato collaborativo ed esaustivo, abbiamo chiarito meglio la nostra posizione in relazione ai vari episodi che ci vengono contestati".
MILANETTO POCO BRILLANTE - A far discutere sono state le parole del pm Di Martino, secondo il quale l'interrogatorio di Omar Milanetto sarebbe stato poco brillante. L'avvocato dell'ex regista del Genoa, Mattia Grassani, ha però smentito: "E' stato un confronto aperto, Omar ha preso posizione, non si è avvalso della facoltà di non rispondere, ha risposto a tutte le domande del gip e del pm. Ritengo che abbia eliminato ogni ombra sul rapporto con il bosniaco, sia su serate a Milano e a Modena con Mauri e altri giocatori alla fine del mese di maggio. Rispetto il punto di vista del pm ma in un ordinanza in cui ci sono riscontri in cui il detenuto è citato pochissime volte e risponde solo a titolo associativo non e' che per essere liberato deve rispondere a titolo collaborativo. Lui professa la propria totale estraneitò. Ci chiediamo come mai sia stato carcerato rispetto a quanto emerge dalle pagine dell'ordinanza e rispetto alle posizioni di altri indagati che non sono stati arrestati".
KALADZE INGUAIA SCULLI - L'ex difensore del Genoa Kakhaber Kaladze, attraverso il quotidiano ilVostro, si difende dalle accuse in riferimento alla vicenda delle scommesse: "Sono una persona pulita, non ho mai giocato neanche una schedina in vita mia, e venti anni di carriera sono lì a testimoniarlo. Contatti tra me e il pregiudicato bosniaco Safet Altic? Ho conosciuto questo Altic, che mi è sempre stato presentato come Sergio, in una cena della squadra. Me lo ha presentato come suo amico Giuseppe Sculli. In tutta la mia vita l'avrò visto non più di cinque, sei volte sempre in cene di gruppo con altra gente, salvo una volta in cui mi fu chiesto da Sculli il favore di accompagnarlo ad una presentazione di una squadra di calcio a Serravalle: sono rimasto non più di dieci minuti e sono andato via. Non avevo con lui alcuna frequentazione di carattere personale. Ho assoluta fiducia nella giustizia ed ho apprezzato le parole del pubblico ministero che nella conferenza stampa ha voluto differenziare la mia posizione rispetto ad altre. Credo che di fronte a quello che è successo sia giusto che gli investigatori abbiano voluto approfondire ogni aspetto e proprio per questo ho chiesto immediatamente, tramite i miei difensori, di essere interrogato per chiarire definitivamente la mia totale estraneità a tutta la vicenda".
DI MARTINO CHIEDE AIUTO - Il pm, che due giorni fa aveva tenuto una conferenza stampa per introdurre la nuova fase dell'inchiesta, è tornato davanti ai microfoni per commentare gli sviluppi più recenti: "Quest'ultima tranche è un po' come cercare di svuotare il mare con un cucchiaino. Io da solo non posso più proseguire in un lavoro di tale grandezza. Per questo prima o poi dovrò chiudere quest'inchiesta, anche perché ho più di tremila processi arretrati da portare avanti. Per questa inchiesta la conclusione non sembra mai vicina e io ho innumerevoli altre cose da portare avanti". Una richiesta d'aiuto condivisibile, almeno quanto è pacata la replica al premier Monti ("Un'osservazione provocatoria") e quanto è chiara la posizione su Buffon: "Non credo che ci sia il bisogno di convocarlo".
ORA IL PROCESSO SPORTIVO - Gli occhi da giovedì torneranno a essere puntati sull'ex Ostello della Gioventù al Foro Italico, dove inizierà la lunga estate del calcio italiano con il primo processo sportivo stagionale sullo scandalo delle scommesse illecite. I giudici della Commissione disciplinare nazionale (primo grado della giustizia sportiva) dovranno esaminare le posizioni di ben 61 tesserati e 22 club - la maggior parte di serie B - deferiti dal procuratore federale Stefano Palazzi. Tra le società coinvolte nell'inchiesta ci sono anche Atalanta e Siena, squadre iscritte al prossimo campionato di Serie A: mentre però il club toscano - così come lo Spezia - è stato rinviato a giudizio per il coinvolgimento del tesserato Filippo Carobbio ma verrà giudicato compiutamente solo nel prossimo processo (al via dopo metà luglio), quando Palazzi avrà ascoltato anche il presidente Massimo Mezzaroma e l'ex tecnico Antonio Conte.
L'Atalanta rischia una nuova penalizzazione per responsabilità oggettiva dopo i sei punti scontati nel campionato appena concluso. Il club orobico deve infatti rispondere del comportamento dell'ex capitano Cristiano Doni, già punito con tre anni e sei mesi di squalifica per la tentata e riuscita combine della gara Atalanta-Piacenza del 19 marzo 2011. L'Atalanta rischia dunque nuovi punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato cosi' come il Novara, appena retrocesso in B e deferito per i presunti illeciti commessi da Bertani (per il quale è stata deferita d'ufficio anche la Sampdoria, attuale club dell'attaccante), Fontana, Shala, Ventola in Chievo-Novara del 30 novembre 2010 e Novara-Ascoli del 2 aprile 2011.
Molto pesanti anche le posizioni di AlbinoLeffe e Grosseto, entrambe deferite per responsabilità oggettiva: il club lombardo deve rispondere delle contestazioni mosse ai suoi tesserati (tra cui Gervasoni e Carobbio) per ben nove tentate combine; il Grosseto è stato invece deferito per i presunti illeciti dei propri tesserati su sette partite.
La Commissione disciplinare dovrà valutare anche le posizioni di Ascoli, Modena, Pescara,Reggina, Empoli, Livorno, Padova in serie B; Piacenza e Monza (già retrocesse in Seconda Divisione), Cremonese,Frosinone e Rimini in Lega Pro; Ancona, Ravenna (retrocessa in Eccellenza) e Avesa (coinvolta d'ufficio per il tesserato Federico Cossato) tra i dilettanti. Tra i 61 deferiti ci sono anche il super pentito Carlo Gervasoni e sette giocatori coinvolti nell'ultimo filone dell'inchiesta di Cremona e arrestati lunedì scorso: Bertani, Ruopolo, Acerbis, Conteh, Joelson, Turati e Pellicori.
SENTENZE ENTRO DIECI GIORNI - Almeno quindici saranno le richieste di patteggiamento, vagliate già domani dalla Commissione disciplinare, come molte saranno le eccezioni presentate dai deferiti. Poi Palazzi formulerà le richieste di pena, mentre venerdì - terminata la seconda udienza - i giudici aggiorneranno il calendario del processo. Le sentenze di primo grado dovrebbero arrivare tra dieci giorni, subito dopo la fine dei play off di Serie B, poi l'appello davanti alla Corte federale.
Nel frattempo, però, l'attività investigativa della Procura Figc riprenderà con nuove audizioni relative alle novità emerse da Cremona, alle carte dell'inchiesta di Bari e agli attesi documenti in arrivo da Napoli. Perché la torrida estate del calcio italiano è appena cominciata ed entrerà nel vivo a luglio, con il processo che potrebbe sconvolgere anche la Serie A.